Questa preparazione appartiene alla tradizione contadina toscana. Ci sono naturalmente molte varianti, un tempo ogni famiglia aveva la sua ricetta, e riguarda principalmente l'uso dell'osso del prosciutto, variante buonissima anche se poco leggera, oppure l'accompagnamento con cipolla cruda. Un tempo veniva mangiata in tutte le stagioni e venivano usate le verdure che in quel momento l'orto produceva, piselli in primavera, zucchine in estate ecc.. si tratta comunque di sfumature.
Questa è la versione che a me piace di
più, perché è quella di mia mamma, che mi riporta indietro nel tempo...
500 gr: di fagioli cannellini secchi
1 cavolo verza
4 mazzetti di cavolo nero
1 mazzetto piccolo di bietola
2 cipolle rosse
4-5 patate
3 carote
2 coste di sedano
1 porro
2 fette di pancetta stesa
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
500 gr: di pane toscano raffermo
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe
La sera precedente mettere i fagioli a bagno nell'acqua e lasciarveli per tutta la notte.
La mattina gettare via l'acqua dell'ammollo, sciacquare i fagioli e cuocerli in circa 4 l d'acqua, fino a che non saranno morbidi, 1 ora circa, salandoli a metà cottura, quindi metterne da parte un terzo e passare gli altri con il passaverdura rimettendo la purea ottenuta nella loro acqua di cottura.
Pulire, lavare e fare a pezzetti tutte le verdure.
Fare un soffritto con 1 costa di sedano, 1carota, cipolla e la pancetta tritata e quando la cipolla è trasparente aggiungere il concentrato diluito in un bicchiere di acqua calda, a mano a mano unire anche le carote e il sedano rimasti, il porro a rondelle, il cavolo nero, la bietola e la verza tagliati grossolanamente e poi le patate tagliate a tocchetti, lasciare insaporire quindi versare tutta la "broda dei fagioli" (così si dice dalle mie parti).
Lasciate cuocere dolcemente e coperto, per circa 2 ore, mezz'ora prima di finire la cottura aggiungere i fagioli interi tenuti da parte e aggiustare di sale.
Affettare a fettine sottili il pane raffermo e disporlo a strati in una zuppiera capace, condire ogni strato di pane con l'olio e ricoprirlo di zuppa bollente, continuando così fino ad esaurimento degli ingredienti.
Questa è la MINESTRA DI PANE e si può mangiare così, dopo averla fatta riposare una mezz'ora.
Se invece la si lascia riposare per qualche ora, o ancora meglio fino al giorno dopo, e poi la si riscalda facendola nuovamente bollire, ecco che si ottiene la RIBOLLITA.
Siccome durante questa operazione la minestra di pane tende ad attaccarsi sul fondo, meglio usare una padella antiaderente con un po' d'olio sul fondo e rimescolarla spesso, se però si lascia un po' sul fuoco e viene una leggera crosticina sul fondo bè... allora è una bontà!!